Velomobile: cos’ è e come funziona

Non conoscere nel dettaglio cos’è un velomobile, nonostante il primo modello sia stato costruito da Charles Mochet già nel periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale, è alquanto comune. Eppure, il veicolo ha caratteristiche interessanti e può essere inserito nella categoria dei velocipedi.

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Cosa è il velomobile

I velomobili sono dei modernissimi veicoli a pedali, che hanno nella loro caratteristica migliore, il peso piuttosto basso una carenatura molto aerodinamica.

Sono ecologici, non consumano nulla e sono davvero un mezzo speciale nella mobilità. Ma quali sono le caratteristiche dei velomobili e, soprattutto, quali sono i punti di forza che conquistano chi cerca un mezzo alternativo all’auto?

A propulsione umana, il velomobile presenta un design particolare e  prevede una modalità di guida che ricorda quella di una bicicletta sdraiata. I modelli moderni possono presentare anche quattro ruote e sono dotati di assist elettrici che supportano il pilota durante i lunghi viaggi, facilitandone la pedalata ma non sostituendola.

Come funziona un velocipede

Il velocipede è un antenato della bicicletta moderna e, sebbene ci siano stati diversi modelli e design nel corso degli anni si è caratterizzato soprattutto per:

  1. Struttura e Ruote: il telaio del velocipede era solitamente in ferro o acciaio. La grande ruota anteriore era direttamente collegata ai pedali e il suo diametro determinava la distanza percorsa con una rotazione completa dei pedali (quindi, maggiore era la ruota, maggiore era la velocità). La piccola ruota posteriore serviva principalmente per mantenere l’equilibrio.
  2. Propulsione: la propulsione avveniva tramite i pedali collegati direttamente all’asse della ruota anteriore. Quando il ciclista pedalava, la ruota anteriore girava, spostando il velocipede in avanti. Non c’erano ingranaggi o catene come nelle biciclette moderne.
  3. Steering: lo sterzo era controllato da un manubrio collegato alla ruota anteriore tramite una forcella. Girando il manubrio, il ciclista poteva cambiare direzione.
  4. Freni: i primi modelli di velocipede non avevano freni, il che significava che i ciclisti dovevano rallentare usando i piedi contro il terreno. Modelli successivi includevano un semplice sistema di freno che esercitava pressione sulla ruota per rallentarla.
  5. Seduta: il sedile era posizionato quasi direttamente sopra la grande ruota anteriore, dando al ciclista un baricentro alto e una posizione di guida elevata.
  6. Equilibrio: a causa della posizione elevata del sedile e del design delle ruote, mantenere l’equilibrio su un velocipede richiedeva pratica e abilità, soprattutto durante la salita e la discesa dal mezzo.
  7. Assenza di Cambi: i velocipedi non avevano sistemi di cambio, quindi la velocità poteva essere controllata solo tramite la frequenza del pedale e la dimensione della ruota anteriore.
  8. Materiali: inizialmente, le ruote erano fatte di legno con cerchioni in ferro. Più tardi, furono introdotti pneumatici in gomma per migliorare l’aderenza e il comfort.

Questo design, sebbene rivoluzionario per l’epoca, aveva diversi limiti, tra cui difficoltà di controllo, rischi di sicurezza dovuti all’altezza dalla terra e limitata efficienza in salita. Col tempo, i velocipedi furono sostituiti da biciclette con un design più simile a quello che conosciamo oggi, dotate di catena e ingranaggi, che offrivano maggiore sicurezza, comfort e versatilità.

Velomobile: descrizione e caratteristiche del veicolo

Ora che cos’è un velomobile è più chiaro, proviamo a delinearne meglio le caratteristiche. I tratti riconoscibili del veicolo sono ben evidenziati già dal suo profilo estetico. Dotato di una carenatura aerodinamica, il velocipide può essere utilizzato in presenza di condizioni climatiche poco favorevoli. La copertura assicura un’importante protezione in caso di incidenti, sebbene contribuisca ad incrementare il peso del veicolo e ne rallenti il movimento in salita.

La base del velomobile è caratterizzata da un triciclo sdraiato ricoperto da una cuffia che racchiude il pilota. Le tre ruote sono disposte in modo da formare un triangolo isoscele e possono seguire due disposizioni: quella girino, che prevede una ruota posteriore e due sterzanti anteriori e quella delta con due rote posteriori disposte nello spazio dietro al sedile e una in avanti. Alcuni modelli sono monoposto, altri biposto. Le versioni più recenti sono progettate per contenere uno spazio adibito al trasporto di un carico.

La meccanica del velomobile richiama quella delle biciclette reclinate. L’abitacolo può avere specifiche caratteristiche. Alcuni modelli consentono l’ingresso dall’alto e sono sprovvisti di sportello, lasciando la testa scoperta. Altri ancora sono decappotabili. La pedaliera è posta in avanti rispetto alla seduta del conducente, un sedile dotato di uno schienale inclinato all’indietro.

Lo sterzo può essere posizionato in avanti oppure ai lati del conducente. Per migliorarne le performance, nei velomobili moderni sono utilizzati materiali all’avanguardia provenienti dal settore nautico, come il kevlar e la fibra di carbonio.

Modalità di funzionamento del velomobile

Il velomobile ricorda una bicicletta per la presenza dei pedali.

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Questo veicolo a propulsione umana richiede una modalità di funzionamento davvero elementare. Il suo movimento, infatti, è consentito tramite la pedalata condotta dal pilota. Alcune versioni sono provviste di assist elettrico, che in determinate condizioni supporta la conduzione del veicolo.

Il movimento è reso possibile dalla presenza di una catena per la trasmissione come avviene con una comune bicicletta. Nelle versioni provviste di motore, il propulsore può trovarsi all’interno o all’esterno del veicolo. La sua funzione è assistere lo sforzo muscolare del pilota durante la pedalata. L’eccellente sistema di frenata sulle ruote anteriori a disco o a tamburo rende il veicolo molto sicuro. L’equipaggiamento elettrico di un velomobile dispone di alimentazione per GPS, clacson e indicatori di direzione. Tra gli optional includibili negli ultimi modelli di velomobile ci sono interni imbottiti e hard- top in fibra di vetro.

Velomobile: i vantaggi offerti dal velocipede

Il velomobile è un Uman Powered Vehicles, cioè un veicolo spinto dalla sola forza dell’uomo. Ancora poco conosciuto, si spera che questo veicolo possa ottenere il giusto riconoscimento nel prossimo futuro. La sua diffusione, infatti, determinerebbe vantaggi da non sottovalutare.

  1. Esercizio Fisico: Andare in velocipede è un’ottima forma di esercizio cardiovascolare. Aiuta a migliorare la salute cardiorespiratoria, la forza muscolare, la flessibilità e l’equilibrio.
  2. Impatto Ambientale Ridotto: A differenza dei veicoli a motore, i velocipedi non emettono gas di scarico e sono quindi più ecologici. Contribuiscono alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e sonoro.
  3. Costi Ridotti: Non avendo bisogno di carburante, assicurazione o tasse di circolazione, mantenere un velocipede è molto più economico rispetto a un’automobile.
  4. Accessibilità: Il velocipede può essere usato da persone di tutte le età e abilità. È un mezzo di trasporto particolarmente utile in aree urbane congestionate dove è difficile spostarsi con i veicoli a motore.
  5. Miglioramento della Mobilità Urbana: Nelle città, il velocipede può essere più veloce di altri mezzi di trasporto per brevi tragitti, grazie alla capacità di evitare ingorghi e di utilizzare percorsi più diretti, come le piste ciclabili.
  6. Benefici Psicologici: L’attività fisica, inclusa quella di andare in velocipede, ha dimostrato di ridurre lo stress, l’ansia e può migliorare l’umore generale.
  7. Versatilità e Praticità: I velocipedi possono essere utilizzati per una varietà di scopi, dal trasporto quotidiano al tempo libero e all’esplorazione.
  8. Promozione del Turismo Locale: Il velocipede permette di esplorare luoghi a un ritmo più rilassato e di godere di paesaggi e attrazioni locali.

Ricordiamoci che il velocipede di cui stiamo parlando è un modello storico, quindi alcuni di questi vantaggi potrebbero essere più limitati rispetto alle moderne biciclette. Tuttavia, l’essenza dell’esperienza e i benefici rimangono simili.

Grazie alle dimensioni ridotte, il velocipede assicura una minore occupazione di spazio urbano, con conseguente limitazione di traffico e facilità nel trovare un parcheggio. Non è solo la grandezza il punto di forza di questi veicoli. Il velomobile, grazie alle sue capacità aerodinamiche, assicura un elevato grado di sicurezza: la presenza di tre ruote e il bassissimo baricentro rendono quasi impossibile il ribaltamento del veicolo, mentre la bassa velocità contribuirebbe a diminuire in modo notevole l’incidenza di incidenti.

Altro evidente vantaggio è quello energetico, dato dalle caratteristiche intrinseche del veicolo stesso. Altro punto di forza di questo veicolo è proprio la pedalata, che consente di svolgere attività fisica mentre si è alla guida.

Sommando tutti gli aspetti positivi di un velomobile, possiamo definire questo veicolo davvero funzionale, grazie alla capacità di coniugare diversi fattori: l’esigenza di mobilità, la sicurezza, l’ecologia e l’ economicità. Alcuni modelli sono, infatti, dei veri ecomezzi dotati di pacco batterie a litio, ricaricabili tramite modulo solare integrato nel tetto o presa.

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